Cosa dobbiamo disimparare sull’amore romantico - DONNEXSTRADA
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Cosa dobbiamo disimparare sull’amore romantico

Partiamo da un dilemma: cosa è veramente l’amore? Questa pazza magia che non può essere spiegata se non con immagini, evocazioni, poesie… Eppure se ne riempiono la bocca in tant*…regist*, attor*, poet*, musicist*…e la nostra società è invasa da racconti che idealizzano tale sentimento e soprattutto la sua versione romantica.

Spesso però l’amore e le relazioni ci vengono illustrati in modo erroneo dalla cultura e dalla società, che ce ne rimandano una visione o stereotipata e a volte pure violenta e abusante, basata su idee tossiche di mascolinità e femminilità collegate al possesso fisico e mentale e alla dipendenza da bisogni ancestrali incontrollabili, o ce lo mostrano impacchettato da fiocchetti spumosi e candidi confetti in scatole disneyane, dove la donzella non aspetta altro che il principe le venga in soccorso per salvarla dal drago cattivo e per vivere per sempre felici e contenti…ma tutto questo è realistico? E in definitiva, è l’amore romantico ad essere diabolico o c’è dell’altro?

Quando trattiamo l’argomento, spesso confondiamo il romanticismo con l’idea etero patriarcale di amore romantico hollywoodiano. Non sto parlando del romanticismo, del flirtare o del corteggiamento, atteggiamenti e comportamenti del tutto sani e buoni, che energizzano le dinamiche relazionali e permettono l’avvicinamento e l’innamoramento tra le persone. Parlo invece di un’ideale di amore sballato, di un’ideale irraggiungibile dove l’altr* ti capisce con uno sguardo, sa ogni tuo movimento, ogni tuo pensiero e prevede ogni tua mossa… Immaginate che spavento! Immaginate che perdita di mistero e di scoperta! Serie tv, film, canzoni, parlano dell’eterna ricerca dell’anima gemella, che viene presentata come l’unica risposta a tutti i nostri bisogni e che ci completa. Questa narrazione crea false aspettative circa le relazioni e ci relega all’interno di scatole troppe strette, ad accettare relazioni che non sono più nutrienti per noi, e ci obbliga a restare nonostante il dolore e la sofferenza e la totale perdita di autostima.

Spesso, inoltre, dietro la giustificazione dell’essere innamorati, appiccicati l’un* all’altr*, in simbiosi, si celano comportamenti manipolatori, di possesso, di controllo, di paura e di violenza. E non parlo solo di violenza fisica: è violenza anche se una persona chiede all’altr* di essere divers*, se ne limita le sue scelte, se chiede di aderire completamente ai suoi valori, ai suoi progetti, ai suoi bisogni, senza che questi siano condivisi e desiderati da entrambi. Perché l’Amore Hollywoodiano, Disneyano, Cavalleresco e Romantico è ormai superato e assolutamente non aderente alla nostra realtà.

 

  • Cose che la cultura ci ha insegnato e che dobbiamo disimparare

Ho cercato di raccogliere alcuni dei miei preconcetti e di mie credenze rispetto all’amore romantico e alle relazioni, per aprirmi alla consapevolezza di ciò che anche io ho sempre pensato e che sfortunatamente ancora, a volte, penso, sull’amore romantico. Queste semplici frasi sono frutto di un’educazione e di una cultura nella quale tutt* noi siamo cresciut*, e per questo, tutt* noi ne siamo incatenati, chi più, chi meno, aderendo ad un racconto sociale e culturale. L’unico modo per venirne fuori è decostruirle con pazienza e capire, per ognuna di queste frasi, quanto siano o no giuste e condivisibili davvero nel nostro cuore, per aiutare tutt* noi a decostruire queste ideologie sbagliate e tossiche e per poter riformulare da sol* cosa significhi per noi amare.

Ecco a voi una lista delle credenze più distruttive dell’amore romantico:

  • Innamorarsi è per sempre
  • L’amore può tutto e sopporta tutto
  • Se ami sopporti anche sofferenze, violenze, umiliazioni, inganni
  • Se non c’è gelosia, non è amore
  • Bisogna fare ogni cosa insieme
  • Ci devono piacere le stesse cose
  • Devi essere salvat* dall’amore
  • C’è solo un amore della vita
  • L’amore è l’unica cosa da cercare in una relazione
  • Prima o poi il principe azzurro (o la principessa azzurra) arriverà
  • Troverai la tua anima gemella
  • La cosa peggiore che ti può capitare è di rimanere sol*
  • Si deve amare una persona alla volta, sennò non è amore
  • Devi rinunciare a parti di te
  • Devi smettere di fare quello che ti piace se all’altr* non piace
  • Le relazioni non si terminano, si combatte sempre in ogni caso, altrimenti non l’amavi abbastanza
  • Le persone cambiano grazie all’amore
  • L’amore è sufficiente per mantenere in piedi una relazione
  • Bisogna conoscere ogni dettaglio dell’altr*
  • Capirai in pochi secondi che è la persona della tua vita
  • Per amore si può fare di tutto
  • Essere amati è più importante di amare
  • Bisogna lasciare inascoltati i bisogni della singola persona, sono importanti solo i bisogni condivisi, quelle della coppia
  • Se è amore vero non ci sono dubbi, e se ci sono…non è amore

Ecco… tutte queste definizioni e frasi fatte le possiamo buttare nel cestino e iniziare a domandarsi veramente cosa sia l’amore, buttandosi alle spalle anni di inutili illusioni, aspettative impossibili e lunge sofferenze.

 

  1. Ma quindi cosa è l’Amore

Lo scrittore Mimmo Ciavarelli parla così dell’amore romantico: “L’amore romantico è presuntuoso, si crede migliore di quello dubbioso, tiepido, interessato, volenteroso, persino disonesto: lui però è solo un’idea, gli altri sono reali.”

Beh, nessuno sa cosa sia l’amore. L’amore non può essere descritto in modo univoco e neanche spigato con dei parametri. L’amore può essere solo esperito, solo chi ne fa esperienza sa di cosa stiamo parlando, e comunque ogni amore è diverso, che lo senta anche la stessa persona, il suo amore sarà diverso per ogni relazione cha avrà con persone diverse.
Amare sta nella relazione, e dunque si trasforma, cambia, è un processo dialogico che si crea tra te e l’altra persona (o persone) e sta nel compromesso e perché no, nel mercanteggiare, nel trovare ogni volta una sintesi delle due individualità che si guardano, una di fronte all’altra, amandosi e rispettandosi.

L’amore non è un 1+1 = 2 dove il singolo individuo scompare in una fusione avvilente e sminuente, ma è un 1+1 = 11 dove il risultato è molto di più della somma delle due parti, è una cosa nuova, due individui singoli, vicini, che ricercano costantemente la vicinanza ma anche la libertà e l’autonomia, e che scelgono di stare insieme perché è proprio la loro vicinanza, la loro relazione che li rende più grandi, più di valore.

È un gran lavoro lo so, è faticoso, è impegnativo, a volte frustrante… ma puoi solo chiederti se sei dispost* a lavorare per tutto questo… e risponderti sinceramente..

L’amore inizia prima con l’innamoramento, ovvero una cecità verso alcune caratteristiche dell’altra persona, soprattutto per quelle che ne sottolineano la differenza tra noi, e un’attribuzione di valore esagerato alle caratteristiche di uguaglianza. Inoltre il processo dell’innamoramento ha a che fare con movimenti proiettivi di desideri e bisogni che ognuno dei due partner butta sulla relazione e sull’altra persona (e già qui il romanticismo inizia sempre più a scivolare…..).

Le proiezioni non sono altro che illusioni frutto della nostra immaginazione e dei nostri bisogni e, anche se si basano sulla realtà, ne creano una nuova illusoria e praticamente impossibile da raggiungere. Per giungere all’amore vero dunque, passando per forza dalla parte dell’innamoramento, bisogna elaborare l’illusione che la relazione d’amore possa soddisfare i bisogni mitici infantili (quali abbandono, solitudine ecc…) e che lo possa fare addirittura prima che questi bisogni siano espressi. È un sogno irrealizzabile che il senso di solitudine venga sconfitto per sempre, per questo si va in terapia e si lavora su noi stessi, per riuscire a sorreggere da sol* questo dolore esistenziale, che non può essere guarito da nessun altra persona.

Per amare veramente bisogna arrivare ad una dinamica relazionale che accetti l’altr* così come è e che si nutra dell’incontro, del desiderio e del piacere della vicinanza, invece che fondarsi sulla mancanza, sul bisogno e sulla necessità.L’amore maturo e completo è comprensivo di complessità, ambivalenza e frustrazione, è un amore che nasce dall’incontro con l’altr* così come lui/lei è, senza chiedere, né tanto meno pretendere, alcun cambiamento che, anche se pur legittimo desiderare, non può essere la scusa per nutrire illusioni e false speranze.

Amarsi non deve voler dire rendere la propria esistenza assolutamente dipendente dalla relazione di coppia, “non vuol dire salire sul carro dell’altro e diventarne il/la suo/a valletto/a. Ogni essere umano ha bisogno di realizzarsi in diversi ambiti; se le relazioni affettive possono essere considerate il fondamento del benessere individuale queste, tuttavia, non si esauriscono nella relazione di coppia: l’affettività che lega le persone ai componenti della famiglia d’origine, ai figli che la coppia può avere, agli amici con cui si stringono rapporti d’intimità, e così via, non deve considerarsi meno significativa per il benessere individuale“. 

 

  1. E quindi che fare?

Quindi i consigli dell’ultimo minuto sono:

Innanzitutto bisogna amare adesso, perché domani chissà, potresti essere mort*, o innamorat* di qualcun altr*, o impegnat* a lavoro, o con i figli, e per questo devi amare quando ne hai la possibilità, perché non puoi aspettare troppo, non puoi rimandare sempre.

E bisogna amare finché l’amore dura, perché potrebbe finire, anzi è quasi certo che finirà, e se non ci sono altri sentimenti e progetti che ci tengono strettamente unit*, la relazione finisce o, più probabilmente, si trasforma in qualcos’altro. Conviene quindi costruire ricordi insieme, di questa splendida cosa che abbiamo costruito in due, in relazione tra noi, in dialogo continuo tra quello che voglio io e quello che vuoi tu. L’amore deve essere tra due persone, e non sostenersi per motivi di soldi, di interesse, di dipendenza, sennò diventa una relazione tossica e ipocrita e porterà solo a tanta sofferenza.

E amare non significa essere proprietà di qualcun altro perché le persone non sono oggetti. Le persone sono entità distinte che decidono di amarsi e rispettarsi nelle proprie diversità. Non siamo cloni uguali, identici, e non siamo opposti che si devono completare. Siamo due esseri umani, definiti e distinti, con pensieri, bisogni e desideri diversi. E amare significa che due individui si sono scelti per stare insieme, perché la vita insieme acquista un nuovo colore che piace a entrambi, diventa una vita più ricca, più piacevole. E non si tratta solo di appagamento dei bisogni di sopravvivenza, perché entrambi esistono ugualmente senza l’altro, ma insieme nella relazione e con la relazione, sentono di possedere e di creare qualcosa in più.

Se un giorno uno dei due se ne dovesse andare, se è stato davvero amore, non spererà che l’altr* soffra, non desidererà di vederl* piangere da sol*, ma rimarrà in ognuno un desiderio di felicità e gioia per l’altra persona, e resterà un sentimento di stima e affetto anche dopo il passaggio di questo sentimento d’amore, altrimenti amore non era, ma poteva essere solo possesso e/o dipendenza.

 

  • Conclusione

Per concludere credo che le aspettative dilettantistiche sull’amore di Cenerentola e del tutti vissero felici e contenti per sempre nei secoli dei secoli siano del tutto anacroniste e che le nostre credenze infantili e adolescenziali alla Dawson Creek dovrebbero darsi una bella lavata in lavatrice per essere ripulite e rimodernate sul presente ma senza scivolare nelle più vuote e volgari rappresentazioni dell’amore moderno che ci vengono regalate da Instagram, Tiktok e miliardi di video musicali dove appunto le persone vengono descritte come cliché di se stesse, come pupazzi iperbolici di miti gonfiati e irrealistici dei nostri tempi.

L’unica cosa che ci è dato sapere di questo stupendo, pazzo, magico, sconsiderato, faticoso, divertente sentimento è che va vissuto scegliendo uno/a/ə compagno/a/ə con cui scrivere una poesia, incamerare fiumi e fiumi di ricordi e infine, amarsi finché dura, sia il tempo, sia l’amore stesso.

Dobbiamo quindi darci il permesso di amare a modo nostro e di farlo sapendo che non sarà per sempre e non per questo quello che proviamo o abbiamo provato è di meno valore. Amare significa creare una relazione di scambio, di dubbi, di domande, di scoperte, di rispetto, di calore, di consenso, di desiderio, di sessualità, di intimità… e qualsiasi altra cosa condivisa con L’Altr*. E il mantenersi nel tempo come coppia, dimostra solo la capacità di aver trasformato il sentimento di illusione iniziale in un sentimento maturo che desidera che l’altr* esista nel mondo nella sua unicità e differenza e distinzione da noi, ma che mantenga con noi una relazione privilegiata. Ma questa relazione privilegiata deve portare, nel momento dell’incontro tra le parti, “un piacere indescrivibile fortemente relato al senso di unione e della separatezza allo stesso tempo, all’apprezzamento della persona ed alla compassione per i suoi limiti”.

La dottoressa Anna Ravenna infatti continua anche così: “Amare vuol dire accogliere non solo ciò che si condivide o ciò che comunque si comprende, ma piuttosto ciò che non è neppure comprensibile per la persona che ama„. Penso che sia una delle verità più facili e più difficili da accettare nella nostra anima e nella nostra vita.

BIBLIOGRAFIA

Anna R. Ravenna, La vita di coppia: il legame d’amore tra attaccamento ed autonomia, Articolo pubblicato sul numero 12 di Formazione IN Psicoterapia, Counselling, Fenomenologia.

Psicoterapeuta – Sara Zannoni

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