DonnexStrada, da un gruppo di psicologhe l’idea di un sostegno in diretta Instagram contro paura e violenza
È forte, ma sarebbe meglio dire potente, il messaggio di apertura nel profilo Instagram di DonnexStrada: Siamo donnexstrada. Vogliamo tornare a casa senza essere ammazzate. Abbiamo pensato di fare qualcosa.
Si tratta un progetto di sostegno e intervento, già attivo su Milano, Roma e Bologna, pensato per le donne che, camminando per strada, da sole, si sentano spaventate o siano realmente in pericolo.
È forte, ma sarebbe meglio dire potente, il messaggio di apertura nel profilo Instagram di DonnexStrada: Siamo donnexstrada. Vogliamo tornare a casa senza essere ammazzate. Abbiamo pensato di fare qualcosa.
Si tratta un progetto di sostegno e intervento, già attivo su Milano, Roma e Bologna, pensato per le donne che, camminando per strada, da sole, si sentano spaventate o siano realmente in pericolo.
L’iniziativa è gratuita ed è stata ideata da un gruppo di psicologhe che di percezione di pericolo e di tutte quelle sensazioni che non si vedono fuori ma esistono dentro di noi se ne intendono davvero. L’ideatrice è Laura De Dilectis. Ilaria Saliva, sua comprimaria, dopo aver lavorato per un anno alla Casa Internazionale delle Donne di Roma, si è resa conto del disagio psicofisico che ha generato la violenza di genere. Con loro a offrire tempo, ascolto e presenza ci sono Claudia Malerbi, Caterina Fantetti, Bianca Hirata e Marta Maria Nicolazzi.
Il simbolo di DonneXStrada è un fischietto che, come si può immaginare, richiama all’emergenza, all’ordine, è segnale sonoro chiaro quando stai facendo una cosa che non devi fare e sei stato scoperto. Vigilanza e magari anche risveglio del vicinato, un grido d’aiuto dal suono inconfondibile. È semplice portarne uno con sé e soffiare a più non posso se si viene aggredite.
A pochi giorni dall’increscioso attacco che il rider di Verona, Michele Dal Forno, ha subito e che gli è costato un taglio profondo sul viso con parziale ablazione della narice sinistra, per essere intervenuto a protezione di una ragazza che stava per essere molestata da due ragazzi, si sente ancora più necessario un servizio come quello di donnexstrada.
Se da un lato c’è da applaudire iniziative simili, è amaro il retrogusto in tutto questo. Ancora oggi, nel 2021, è necessario creare una rete che si protenda a protezione delle donne, e non solo: dovremmo contare tutti i soggetti che vengono apostrofati, minacciati, inseguiti, spaventati, picchiati, abusati, violentati e ammazzati. Questa è la gradazione in spirale discendente e gravissima, in cui si può rimanere imbrigliati solo e semplicemente perché si sta passando per la via.
È recente anche la polemica sul catcalling cui le donne continuano a essere sottoposte, come se fosse scontato poter approcciare un essere umano con un segnale da richiamo per animali. È un metodo rozzo, irrispettoso, indignitoso. Esistono molti approcci gentili, delicati e non invadenti per incontrarsi, oltre il vacuo e fin troppo liquido contatto via facebook o su altre piattaforme. Avvicinarsi con gentilezza è possibile, accettando un no, il declinare di un invito o magari ricevere un sì, gradito e sorridente. Il male non è approcciarsi ma il modo in cui lo si fa, soprattutto se è prepotente e aggressivo.
Una visita al profilo Instragram di donnexstrada che in pochi mesi, da marzo di quest’anno ad oggi, ha raggiunto oltre 76.000 follower, e presto ci si accorge dell’entusiasmo e gratitudine nei commenti di tutte le persone che hanno iniziato a seguire questo gruppo di coraggiose e generose psicologhe.
DonnexStrada offre anche supposto psicologico, basta scrivere a donnexstrada@gmail.com per stabilire un contatto o ricevere riscontro. Si può contribuire alla consapevolezza di questo enorme problema inviando la propria testimonianza o autorizzando la pubblicazione della diretta video qualora si sia usufruito del servizio.
Maggiore è la rete di sostegno, monitoraggio e ascolto, più cresce la comunità di coloro che si proteggono.