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LA SESSUALITÀ: capirla e poi agirla

La sessualità odierna

L’attuale cultura di massa sembra sponsorizzare senza censure una libertà sessuale che garantisce l’accesso ad un godimento tendenzialmente anonimo e compulsivo.

Nel mondo umano la sessualità non è governata dal solo istinto, come accade nel mondo animale, vincolato dalla legge della natura che garantisce la riproduzione. L’essere umano è eccitato dal pensiero, dal linguaggio, dalla fantasia, l’essere umano ha un’eccitazione psicologica.

Noi non siamo piccioni, né potremmo diventare mai tali, perché la loro fedeltà è dettata dall’istinto e non dal desiderio. I piccioni si accoppiano e restano uniti tutta la vita, l’istinto li orienta ciecamente verso la stessa meta, per l’essere umano il desiderio e il godimento sono fattori di disturbo. La natura anarchica del desiderio umano però mal si combina con la normativa di una relazione familiare.

 

Il significato del sesso

Se crollasse l’involucro morale secondo cui l’essere umano può agire tutte le sue fantasie (diverse in ciascuno in base ai propri fantasmi, alla propria storia) verrebbe meno il concetto che oggi conosciamo di coppia, costituito da senso di appartenenza, intimità e sicurezza. Siamo cresciuti in questa società, interamente siamo costituiti dalle dinamiche della relazione genitoriale (abbiamo imparato ciò che possiamo ricevere e dare, abbiamo imparato a rappresentarci in relazione a noi stessi e agli altri) e tendiamo a ripetere queste dinamiche nel rapporto con il nostro partner. Siamo cresciuti in questa società e la sessualità assume quindi un significato all’interno di essa.

L’istinto è per definizione privo di fantasma ma guidato dalla legge della natura, il desiderio sessuale è invece sempre orientato dal fantasma inconscio. Ogni essere umano vive la propria sessualità in modo diverso e già dalla fantasia, che si vive anche nell’autoerotismo, è possibile rintracciare degli aspetti della personalità e le dinamiche del funzionamento relazionale del singolo. L’intimità e la sessualità, infatti, rientrano tra gli importanti fattori diagnostici da considerare nella valutazione del funzionamento di un individuo.

 

Esempi 

Le domande da porsi sono “Che significato ha per me il modo in cui vivo la sessualità” e poi “ne risento negativamente del modo in cui vivo il sesso?”.

Per una donna di mezz’età, ad esempio, avere più partner sessuali diventa fonte di rifornimento narcisistico irrinunciabile, “nella vita quotidiana fatico a farmi valere come donna e risento di un maschile che sento potente e svalutante. La mia sessualità è il rifugio da questo oggetto di sofferenza, io domino gli uomini indistintamente”.

Un’altra giovane paziente, invece, vive una relazione sentimentale con lo stesso partner da anni, priva di una sessualità piacevole, lei frustra il suo bisogno sessuale in cambio di una sicura dipendenza, si garantisce la vicinanza dell’altro. “Io non sento il bisogno di avere rapporti sessuali con lui ma ho bisogno di non perderlo”. 

Nella storia di ogni paziente risiede il significato del suo comportamento sessuale e nella terapia un modo per abbracciare consapevolmente i propri vissuti e darne una forma funzionale per sé.

 

Bibliografia

Massimo R. (2021). Esiste il rapporto sessuale?. Milano: Raffaello cortina editore.

Dott.ssa Martina Crisafulli, Psicologa Psicoterapeuta

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