Molestie in strada: cosa posso fare per aiutare? - DONNEXSTRADA
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Molestie in strada: cosa posso fare per aiutare?

Di Claudia Malerbi

Alcuni giorni fa mi è capitato di dare una mano a una signora anziana a rialzarsi dopo una caduta ai piedi di un marciapiede. Insieme a me sono subito accorsi anche due ragazzi per raccogliere le borse, dopodiché ci siamo assicurati che stesse bene.

Ma l’aiuto sarebbe stato così immediato ed efficiente se si fosse trattato di una donna molestata da un uomo?

In quest’ultimo periodo abbiamo condannato chi ci ha obbligato a restare a casa, a cambiare le nostre abitudini e stile di vita, ma c’è chi lo ha dovuto fare non per colpa di una pandemia mondiale.

Quello che per moltx può sembrare solamente un gesto innocuo o un complimento, in realtà è una vera e propria violazione dei diritti umani e una forma di violenza di genere. Fischi, sfioramenti “accidentali”, commenti allusivi, battute sessiste, invadere lo spazio di una persona, stalking. Questi sono solo alcuni esempi di limitazione della libertà delle persone.

Il 78% delle donne ha dichiarato di aver subìto una molestia sessuale in un luogo pubblico e conseguentemente di essersi sentita sminuita.

Queste molestie possono avere un impatto psicologico, sociale, finanziario e sulla salute comportando un cambiamento nella vita di tutti i giorni. Non è sempre facile riconoscerle perché si può essere assorti da altro e spesso sono impercettibili e insidiose.

Solo il 25% di queste donne afferma di essere stata aiutata da qualcunx e se ne può comprendere la ragione confrontando questo dato con l’86% delle persone che dichiara di non sapere cosa fare se testimone di un episodio di molestia.

Ti sarà capitato di chiederti se la lite della coppia incrociata per strada nascondesse episodi di violenza o se la ragazza stesse subendo abusi da parte di quello che era un suo amico fedele ma che poi ha iniziato a bere e molestarla e aver pensato “nessun altro sta facendo qualcosa, non saprei nemmeno cosa, ma in caso ci penserà qualcun altro”.

Questo tipo di ragionamento racchiude il fenomeno della deresponsabilizzazione e l’effetto spettatore. La paura per la propria incolumità ci rende statue di cera e, al contempo, più persone sono presenti e più diventa difficile intervenire. Serve coraggio per fare qualcosa, ma dobbiamo conoscere le diverse possibilità di intervento per non restare fermx a guardare e non amplificare il trauma della vittima.

Per rompere questa dinamica ed accrescere la consapevolezza di tuttx, L’Oréal Paris (1)  in collaborazione con l’ONG Hollaback!(2)  ha promosso un programma di formazione per costruire uno spazio sicuro e inclusivo per chiunque e per comprendere come fare la differenza. Il programma si basa sul metodo delle 5D, il quale consiste in una successione di strumenti approvati da espertx per intervenire in maniera sicura.

Distrarre: è un intervento indiretto molto efficace e la modalità più semplice di agire perché si ha una varietà di possibilità per allontanare momentaneamente il molestatore dalla donna. Si può fingere di conoscere la ragazza ed invitarla al tavolo, si può chiedere l’ora o colpire sbadatamente il bicchiere dell’uomo. Crea una distrazione, sii creativx.

Delegare: quando si ha paura di peggiorare la situazione e si avverte un pericolo, si può chiedere l’intervento di chi dispone di una certa autorità, che sia la polizia, il cameriere di un bar o il conducente dell’autobus. In questo caso, però, è necessario il consenso della donna che sta subendo la molestia.

Documentare: come la maggior parte delle persone sa, una delle peggiori difficoltà che una survivor riscontra è quella di non poter provare la molestia o l’abuso. Una norma che può essere seguita è quella di osservare, annotare o filmare la molestia per poi poter testimoniare in caso di denuncia e il tutto deve essere consegnato alla donna e mai postato o utilizzato senza il suo permesso.

Dare sostegno: se non si hanno altre possibilità ci si può rivolgere a chi molesta se si ha qualche sicurezza, senza alzare i toni, perché questo non migliorerebbe tutto il contesto. È un intervento di ultima istanza, soprattutto per una ragazza che potrebbe rischiare di diventare un bersaglio. È necessario poi dedicare attenzione alla persona molestata.

Dire: dopo lo spiacevole episodio conforta la persona molestata, senza attribuirle colpe o giustificazioni per il comportamento del molestatore. Sii come unx amicx con cui potersi sfogare se ne ha bisogno.

Ricorda che non tutte queste modalità devono essere utilizzate nella stessa circostanza e la scelta deve basarsi su quella che si reputa più giusta e adeguata. Assicurati sempre di sentirti al sicuro prima di intervenire.

Sii unx buonx testimone e prendi una posizione, anche facendo un passo indietro e cambiando strategia se le carte in tavola vengono modificate.

(1) L’Oréal è leader mondiale nel settore della bellezza, presente in 130 paesi su 5 continenti. La missione del gruppo è quella di offrire a uomini e donne di tutto il mondo il meglio in termini di innovazione cosmetica, rispettando la diversità di ognuno.

(2) Hollaback! è un movimento globale, costituito da persone che hanno l’obiettivo di porre fine alle molestie. Lavoriamo insieme per garantire un accesso paritario agli spazi pubblici.

Sito web: https://www.standup-international.com/it/it/

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