TRAUMA, DISINTEGRAZIONE E L'ESPERIENZA DELL'UNITA' - DONNEXSTRADA
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TRAUMA, DISINTEGRAZIONE E L’ESPERIENZA DELL’UNITA’

Trauma: una panoramica

Sin dagli albori dei miei studi, mi sono interessata di quegli aspetti intrisecamente e a tratti irremovilmente dolorosi del cuore. Con la formazione, ho appreso che tanti dei vissuti che incontravo rientravano nello spettro del trauma.

Apprendimento e scoperta hanno tracciato innumerevoli traiettore conoscitive in me, portandomi oltre definizioni e nosografie* e consentendomi di esplorare in forma nuova, esperienziale, ancestrale, quel dolore fattosi memoria corporea.

In questo articolo parleremo dunque di trauma. Trauma del cuore, del corpo, della mente. Del movimento del trauma. Trauma che può mutare ed evolversi anche dopo la cessazione dell’evento traumatico di per sé. Trauma ereditabile. Di dualità. E del fare esperienza riparativa dell’unità.

Si definisce trauma psicologico un qualsiasi evento recepito come intensamente stressante che provoca un profondo turbamento dell’equilibrio psicofisico dell’invidivuo.

La percezione e sensazione intima ed individuale di non sentirsi al sicuro è altresì identificabile come il fattore discriminante per definire un evento traumatico. Così come il profondo significato che esso assume per la vittima.

Potremmo inglobare in tale visione anche tutta la gamma di microtraumi (cumulativi e non) esperiti come soverchianti ed impressi così a fondo da non averne quasi memoria.

La singolarità del trauma è che si conserva, si annida e traccia emotivamente la nostra esistenza, permeandoci nel profondo.

Studi sull’epigenetica* mostrano infatti come il trauma possa trasmettersi da una generazione all’altra e come esso possa addirittura conservarsi seppur non vissuto personalmente.

 

Sopravvivere disintegrandosi

Quel che è certo è che il trauma produce un’esperienza di disconnessione e disintegrazione.

A livello tecnico spesso si sente parlare di dissociazione, ovvero un processo di dis-integrazione (perdita della capacità della mente di integrare alcune sue funzioni superiori).

Nel pratico, questa  lacerazione tra integrità e disintegrazione ha effetto sulla dualità movimento-stasi: si traduce quindi in uno stato di terrore, panico, intorpidimento, congelamento (con paura e perdita della possibilità di sentirsi al sicuro), mancanza di parole e restringimento dei campi della coscienza e degli affetti.

Prendendo in esame la mancanza di parole, la scansione di un cervello traumatizzato mostra chiaramente uno spegnimento delle aree del linguaggio (area di Broca) nel momento in cui si ha accesso alle immagini del trauma. Da qui spiegata l’immane difficoltà nel dar voce al proprio dolore.

Un’altra peculiarità di questi stati è il loro profondo coinvolgimento con i sistemi di memoria implicita o somatica del corpo: essi diventano divengono rapidamente inconsci a causa dell’eccessivo stato di dolore, pur conservandosi nella memoria corporea (anch’essa inconsapevole). In quel prezioso spazio esistenzale che non ha parole.

L’automatismo, rapido ed immediato (che non viene messo in discussione e si ritrova in grand parte delle nostre reazioni) si delinea presto parte della struttura caratteriale e dunque della nostra identità.

 

Guarigione

E’ di fondamentale importanza, nello spazio di analisi, guardare a questi stati emotivi e alle loro manifestazioni nel loro evolversi.

La capacità di fare esperienze protette ed ampie di qualunque dualità (consce ed inconsce), è un’importante possibilità emotivo-riabilitativa.

La dualità integrazione-disintegrazione può essere ristabilita grazie alla connessione.

Da qui, la guarigione.

Guariamo connettendoci agli altri e apprenendo delle abilità e degli strumenti relativi al sistema di ingaggio sociale che muovono verso lo stato di connessione sociale.

La connessione terapeutica può garantire un senso di incolumità personale e quanto necessario per non rivivere la traumatizzazione.

Il lavoro corporeo sulle dualità crea le fondamenta per sviluppare la capacità di vedere e abbracciare molte altre dualità, promuovendo la nostra evoluzione come individui e persone nel mondo.

* nosografia: studio descrittivo delle malattie, nonché processo mediante il quale si giunge allla diagnosi clinica

epigenetica: studio dei cambiamenti ereditabili nell’espressione dei geni

 

Lucia Scarano

Psicologa

Psicoterapeuta in formazione in Analisi Bioenergetica

Insegnante Mindfulness

 

È attivo il Supporto Psicologico di DONNEXSTRADA, servizio che mette a disposizione un team di psicologhe e psicoterapeute professioniste e specializzate. Consulta questa pagina per approfondire il servizio e richiedere maggiori informazioni.

 

BIBLIOGRAFIA:

  • ATLAS GALIT (2022), L’eredità emotiva. Una terapeuta, i suoi pazienti e il retaggio del trauma
  • Corpo&identità (n 1/2019)
  • MUCCI CLARA (2014), Trauma e perdono. Una prospettiva psiconalatica intergenerazionale
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