Una breve storia del patriarcato - DONNEXSTRADA
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Una breve storia del patriarcato

Anche se ancora non sappiamo esattamente come sia nato, sappiamo che è arrivato dopo millenni di diverse organizzazioni umane più egualitarie. Si dice comunque che le prime forme di patriarcato siano iniziate al massimo 6 millenni fa, che il processo storico dimostra che il patriarcato non è affatto un fenomeno naturale e che avendo avuto un inizio, può avere anche una fine.

Ma da quando il patriarcato esiste non è mai stato uguale in tutte le culture e generazioni. Nell’ottocento Frederic Engels definì il patriarcato come “il primo sistema di dominio che stabiliva la sconfitta storica mondiale del sesso femminile”[1]. Questo perché secondo Engles il patriarcato era un’organizzazione politica che distribuiva il potere in modo ineguale tra uomini e donne, a discapito delle donne.

Ad oggi, nei dizionari il patriarcato viene definito come “la distribuzione ineguale del potere tra uomini e donne in certi aspetti delle nostre società” o come “un’organizzazione sociale primitiva in cui l’autorità è esercitata da un capofamiglia maschio, estendendo questo potere anche a parenti lontani dello stesso lignaggio”. In effetti, avendo le sue radici nel greco antico “πατριάρχης” (patriarkhēs) che letteralmente sta per “il dominio/la supremazia del padre”, il termine ha origini storiche nella leadership economica e legale della famiglia che è esercitata dal padre e si proietta all’intero ordine sociale. Difatti la quota sproporzionatamente ampia di potere che gli uomini detengono nella società ha origine dal calcolo della discendenza e dall’eredità sulla linea maschile e l’istaurazione di un rapporto di forte dipendenza con i membri della famiglia di sesso femminile.

Se scienze sociali abbandonarono il tema del patriarcato per diversi anni proprio perché si riteneva che si applicasse e caratterizzasse solo le civiltà antiche, molte teorie femministe nella seconda metà del ventesimo secolo focalizzarono le loro attenzioni sul concetto ampliandone e aggiornandone la comprensione: un sistema sociale ingiusto dei nostri giorni che subordina, discrimina o opprime le donne ed alte minoranze.

L’ideologia patriarcale si attacca ad altre istituzioni sociali basate sulla disuguaglianza (istruzione, ricchezza, assistenza sanitaria, ecc.) grazie a meccanismi socio-politici che riproducono ed esercitano il dominio maschile sulle donne. Il patriarcato è dunque costituito da strutture ed istituzioni che escludono sistematicamente le donne dalla partecipazione o dal contatto con quelli che si ritiene siano gli spazi di maggiore potere economico, politico, culturale e religioso. Inoltre queste istituzioni si interconnettono non solo tra loro per rafforzare le strutture di dominio degli uomini sulle donne, ma anche con altri sistemi di esclusione, oppressione e/o dominio basati su differenze reali o percepite tra gli esseri umani, creando così situazioni che rispondono solo ai bisogni e agli interessi di pochi uomini.

Gli uomini quindi come categoria sociale opprimono individualmente e collettivamente tutte le donne come categoria sociale appropriandosi della loro forza riproduttiva e produttiva, controllando i loro corpi, le loro menti, la loro sessualità e spiritualità principalmente attraverso mezzi “pacifici” come la legge e la religione. Tuttavia, spesso il dominio maschile viene mantenuto attraverso una vasta scala di mezzi violenti (verbali, psicologici, economici e fisici e sessuali), alcuni comuni a tuttx e altri specifici per ciascun modello culturale, religioso o economico adottato dal sistema patriarcale in questione.

Durante la loro socializzazione i membri della società sono portati a sviluppare i rigidi requisiti caratteriali e performativi dei ruoli di genere tradizionali che corrispondono all’uomo forte, indipendente, impassibile, sicuro di sé e alla donna sensibile, educata, pura, debole e dipendente. Il patriarcato quindi nasce da e promuove una mentalità basata sul pensiero normato, binario, dicotomico, gerarchico e sessualizzato. In questo contesto, il maschile diventa la norma, il parametro, il modello o il paradigma dell’umanità mentre il femminile è “l’Altro” che si costituisce in relazione al “Uno” che è l’uomo[2].

“La differenza tra mascolinità e femminilità nel patriarcato corrisponde alla differenza tra libertà e sudditanza in politica”[3]

Carole Pateman

Marta Maria Nicolazzi


[1] Engels, F. (1884) The Origin of the Family, Private Property and the State

[2] De Beauvoir, S. (2016) Il secondo sesso, IlSaggiatore

[3] Pateman, C. (1988) The Sexual Contract, Stanford: Stanford University Press

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