Conosciamo il nostro pavimento pelvico?
Il pavimento pelvico rimane un grande sconosciuto per tante donne fino a dopo il parto, quando viene annunciato da qualche professionista sanitario che è necessario fare un percorso di riabilitazione dei muscoli dei quali fino a poco prima non si immaginava nemmeno l’esistenza.
Molte persone inoltre credono che sia una struttura anatomica femminile, quando in realtà è parte di qualsiasi essere umano; essendo io un’ostetrica non mi occupo di persone con genitali maschili, pertanto l’articolo avrà per quest’ultime meno informazioni. Come scrivono Bernadette de Gasquet e Donatella Giraudo nel libro “Perineo fermiamo il massacro” non è un caso che il nervo della zona perineale si chiami pudendo, che proviene dal latino pudendus, “ciò di cui si deve avere vergogna”. La zona uro-genitale è stata sempre considerata qualcosa di sporco, da nascondere e dimenticare, trascurata anche dalla medicina.
La scarsa conoscenza può portare a cattive abitudini e quindi la prima domanda da porsi è: cos’è il pavimento pelvico? E’ un insieme di muscoli, legamenti e fasce che chiude la parte inferiore della cavità addominale contenendo gli organi, si inserisce quindi tra le ossa del bacino.
E’ coinvolto in molte azioni quotidiane: minzione, defecazione, movimento ed equilibrio, rapporti sessuali, ma anche in situazioni che esulano dall’ordinario come gravidanza e parto.
Affinchè tutto funzioni come dovrebbe è importante che i muscoli siano elastici e si sappiano attivare e rilassare al momento giusto.
Se respiriamo correttamente, e non in maniera superficiale, il diaframma si attiva e così anche addominali e pavimento pelvico.
Immagini prese dal corso “Perineo Felice” di Violeta Benini
Sessualità
Per tanti anni abbiamo sentito parlare di orgasmo vaginale e orgasmo clitorideo (quest’ultimo considerato quasi di serie B in quanto non derivante dalla stimolazione del pene), per alcuni l’orgasmo deriva solo dalla stimolazione, interna od esterna, della clitoride, per altri esistono invece diversi tipi di orgasmo a seconda della zona di piacere che viene stimolata: glande, corpo, radici e bulbi della clitoride, vestibolo ed entrata vaginale, orifizio uretrale, labbra esterne e labbra interne, spugna rettale, ano, zona cuv,
fornici anteriori e posteriori, cervice uterina, capezzoli ecc..
Ma cosa succede effettivamente durante l’orgasmo? Vi è una serie di contrazioni involontarie della muscolatura pelvica, di conseguenza se essa è già molto contratta potrebbe essere più difficile raggiungerlo o provare piacere.
Gravidanza, parto vaginale e parto cesareo
Se consideriamo che per circa nove mesi i nostri muscoli sopportano un peso molto maggiore rispetto alla norma va da sè pensare che ad essi debba essere data attenzione prima, come prevenzione, ma anche dopo il parto (sia esso vaginale o cesareo), per un buon recupero.
Il parto vaginale in posizione ginecologica combinato ad una certa modalità di spinta espone inoltre la partoriente al rischio di discesa di alcuni organi (e di incontinenza), lacerazioni perineali che possono coinvolgere lo sfintere anale (o episiotomia nel tentativo di evitarle), lussazione del coccige, altri tipi di lesioni muscolari e non solo. In Francia la rieducazione perineale è prescritta e rimborsata dal sistema sanitario, l’idea che diventi una pratica di routine dopo le gravidanze anche in assenza di sintomi trova le basi nel fatto che molte donne cominciano ad avere sintomatologia all’inizio della seconda gravidanza (in alcuni casi anche in menopausa), ma il danno era precedente.
Sport/movimento
Tante donne che soffrono di disfunzioni del pavimento pelvico, ed in particolare in caso di pavimento pelvico “iperattivo o ipertonico” (per il quale non esiste ancora una definizione definitiva) pensano che l’attività sportiva sia proibita. Al di là del fatto che il movimento stimola la produzione di endorfine, non è dannoso se eseguito con consapevolezza, attuando una serie di accorgimenti sulla postura e sulla modalità di attivazione. E’ importante discutere tipologia e frequenza di esercizi con il sanitario di riferimento e con il personal trainer, senza mai dimenticare gli esercizi di rilassamento e di scarico alla fine.
Quindi il mio pavimento pelvico come sta?
Quali possono essere alcuni dei segni di una disfunzione, quindi di un malfunzionamento, del pavimento pelvico? Incontinenza urinaria e fecale, difficoltà a urinare, stipsi, cistiti post coitali, prolassi, beanza vulvare e imenale, difficoltà alla penetrazione, dolore alla penetrazione, difficoltà a raggiungere un orgasmo, dolore durante l’orgasmo ecc.. In menopausa la caduta degli estrogeni può peggiorare dei sintomi, come ad esempio l’incontinenza urinaria, ma essa non è la conseguenza normale dell’invecchiamento! Un consiglio utile prima di prenotare una valutazione è confrontarsi con ostetric*/fisioterapista/infermier*/ginecolog* riguardo i propri sintomi e scegliere quindi insieme il percorso più opportuno.
Marzia Ferrero
Bibliografia:
Perineo fermiamo il massacro – Bernadette de Gasquet
Addominali fermiamo il massacro – Bernadette de Gasquet
The overactive Pelvic Floor – Padoa, Rosenbaum
Voglio venire – Violeta Benini