L’ASSE INTESTINO-CERVELLO - DONNEXSTRADA
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L’ASSE INTESTINO-CERVELLO

La comunità scientifica ha ormai riconosciuto appieno l’esistenza della cosiddetta “asse intestino-cervello”, ma di cosa si tratta esattamente? L’intestino, che possiamo definire “secondo cervello o cervello enterico”, entra in azione varie volte nel corso della nostra giornata. A livello intestinale sono infatti presenti veri e propri neuroni digerenti, situati tra due strati muscolari dell’apparato gastrointestinale. Questi neuroni producono neurotrasmettitori e ormoni, molecole chimiche simili a quelle prodotte “dal primo cervello”, necessarie per le comunicazioni intercellulari e per il corretto funzionamento dell’organismo.

Intestino, cervello ed emozioni:

Il cervello enterico assimila gli eventi e le emozioni che derivano dal cervello cranico, viceversa  quest’ultimo può condizionare i processi digestivi. In pratica, si influenzano a vicenda, per questo si parla di un vero e proprio asse. Ci basti pensare che il 95% della serotonina, il così detto ormone della felicità, viene prodotto proprio a livello intestinale! Ecco qualche altro pratico esempio:

  • Un evento traumatico, una sensazione di forte ansia e paura possono provocare nausea, vomito, il classico mal di pancia, o un attacco di dissenteria
  • Se siamo tristi, ci sentiamo soli o stiamo cercando di elaborare una delusione sarà facile trovare un po’ di conforto nel cibo, specialmente nei carboidrati o nei dolci che assumono così il ruolo di “comfort food”
  • Viceversa, ad alcune persone “si chiude lo stomaco”, e durante un periodo particolarmente stressante perdono addirittura qualche kg.
  • In caso di costipazione poi ci sentiremo appesantiti, gonfi, affaticati e con poco appetito (per evitare di sentirci ulteriormente “intasati”), cosa che si riflette anche sull’umore e sul nostro rendimento nel corso della giornata. Al contrario, una buona regolarità intestinale già di prima mattina ci lascia con una sensazione di benessere e leggerezza, facendoci iniziare bene la giornata!

Donne e stipsi:

La stipsi è ahimè un disturbo molto diffuso nel mondo femminile e la cause sono numerose. Al primo posto troviamo un fattore ormonale. L’età fertile della donna è caratterizzata dalla presenza di due importanti classi di ormoni: gli estrogeni e i progestinici, che hanno un’azione opposta. Se da un lato gli estrogeni vanno ad aumentare e favorire i movimenti intestinali (peristalsi) dall’altro i progestinici rallentano e riducono il numero delle evacuazioni. Il risultato è un peggioramento del quadro generale, con tendenza a gonfiore addominale e meteorismo. Anche durante il periodo della gravidanza può emergere questa problematica per via di un aumento proprio del progesterone, ma anche per motivi di spazio: il feto crescendo andrà a schiacciare sempre di più gli organi interni della mamma, e il transito delle feci sarà sempre più difficile. Arriviamo infine alla menopausa, un periodo molto delicato per la donna caratterizzato da grandi cambiamenti a livello ormonale: il calo estrogenico è infatti ampiamente responsabile della stipsi. Non solo, con il passare degli anni è facile che le nostre vite diventino via via più sedentarie e che la dieta subisca ulteriori cambiamenti, tutti fattori impattanti sulla regolarità intestinale.

Il cibo è la prima medicina: 

Il principale consiglio è sicuramente quello di agire sulla dieta e sulle vostre abitudini alimentari. È fondamentale introdurre fibre a sufficienza: assicuratevi quindi di consumare ogni giorno 5 porzioni tra frutta e verdura, prediligete legumi e cereali integrali per comporre i vostri pasti. Anche il ruolo dell’acqua è fondamentale: questa funge da supporto per la digestione delle fibre, riduce il gonfiore addominale e aiuta ad ammorbidire le feci, facilitandone il transito. In generale, dovremmo bere 8-10 bicchieri d’acqua al giorno, che corrispondono a circa 2 litri. Potete aiutarvi con tisane e infusi (non zuccherati) o con acque aromatizzate semplicissime da preparare: vi basterà lasciare in infusione fette di limone, foglie di menta ma anche spicchi di pesca noce e foglie di basilico!

Insomma, nonostante l’intestino possa sembrare poco interessante in realtà rappresenta un vero e proprio mondo da scoprire, decisamente affascinante. Per questo motivo gli studi scientifici a riguardo sono in forte aumento, soprattutto per quello che è ormai noto come microbiota intestinale, ma di questo complesso argomento ne parleremo in un altro articolo!

 

Dott.ssa Carola Bonaretti

Biologa Nutrizionista

 

BIBLIOGRAFIA: Stefano Manera, Cervello e Intestino: un legame indissolubile. Macro Edizioni, 2021.

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