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Il corpo che soffre: quando il trauma si esprime attraverso il corpo

Parlare di eventi traumatici e delle conseguenze ad essi annesse è sempre complesso. Ci  si può soffermare sulle ripercussioni psichiche, della vita quotidiana e se ci sono state  implicazioni fisiche, ad esempio, in casi di violenza o abusi.

L’obiettivo di questo articolo è quello di approfondire le reazioni, i sintomi che il corpo  evidenzia come risposta ad una forte sofferenza psichica.

Disturbo da sintomi somatici 

Il disturbo da sintomi somatici e altri disturbi correlati costituisce una categoria a sé nel  DSM-V, Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali ed è caratterizzato da uno o  più sintomi somatici che procurano disagio o portano ad alterazioni significative della vita  quotidiana per almeno 6 mesi e sono accompagnati da: pensieri che risultano  sproporzionati e persistenti in merito alla gravità dei propri sintomi, un livello importante di  ansia per la propria salute, un investimento di tempo ed energie eccessive dedicati a  questi sintomi o a preoccupazioni riguardanti la salute.

Poiché questi sintomi si manifestano a livello fisico si è portati a credere che abbiano  un’origine organica, ma spesso cure di questo tipo risultano vane. Possono manifestarsi  sotto forma di cefalea, mal di schiena, dolori muscolari, dolore alle anche e agli arti, ecc.; sintomi gastrointestinali; sintomi sessuali; sintomi pseudo-neurologici come vertigini,  capogiri, problemi nell’equilibrio e nella coordinazione, debolezza, amnesia ecc.

Somatizzare il dolore 

L’aver subito un trauma può rappresentare un grave precursore dello sviluppo di tale  disturbo. (Afari et al., 2014).

Alcuni studi dimostrano che fattori di rischio possono essere avere alle spalle un ambiente  familiare e sociale non supportivo, disfunzionale, conflittuale (Brown et al., 2005; Spitzer et  al., 2008).

Quando il dolore è troppo intenso, incomprensibile, come ad esempio in casi di abuso  sessuale, violenza di un qualche tipo, specialmente in età infantile, la mente non riesce ad elaborarlo ed integrarlo all’interno del proprio vissuto, motivo per cui entra in gioco il corpo  che riesce ad esprimerlo in modo visibile, immediato tramite sintomi che non si possono  ignorare.

Prospettive di cura 

Alla base della somatizzazione sembrano esserci cambiamenti neurobiologici e un  aumento dell’attivazione fisiologica, che, se vissuta in cronico, può sfociare in  un’alterazione del sistema fisiologico di risposta allo stress. Laddove i sintomi risultino  invalidanti e compromettano la vita della persona è bene che si ricorra ad una terapia  farmacologica, ma sempre in concomitanza con una psicoterapia, perché altrimenti  qualsiasi farmaco risulterà inefficacia.

È importante dare dignità al dolore, comprendere i vissuti di terrore e sofferenza, riportarli  alla luce per poi integrarli all’interno del proprio vissuto, ma prima di tutto è importante  fornire alla persona un luogo, fisico e relazionale, che possa permetterle di esprimersi e  sentirsi sicura, e il tutto può avvenire solo all’interno di una stanza di psicoterapia.

Dott.ssa Antonella Mascia, 

Psicologa, Psicoterapeuta in formazione. Campobasso 

 

Bibliografia 

Afari N., Ahumada S.M., Wright L.J., Mostoufi S., Golnari G., Reis V. & Cuneo J.G. (2014).  Psychological trauma and functional somatic syndromes: a systematic review and meta analysis. Psychosom Med, 76(1): 2–11.

American Psychiatric Association, (2013). Diagnostic and statistical manual of mental  disorders: DSM-5. Washington, D.C: American Psychiatric Association.

Brown, R.J., Schrag, A. & Trimble, M.R. (2005). Dissociation, Childhood Interpersonal  Trauma, and Family Functioning in Patients With Somatization Disorder. American Journal  of Psychiatry, 162: 899-905.

Spitzer, C., Barnowa, S., Gau, K., Freybergera, H.J. & Grabea, H.J. (2008). Childhood  maltreatment in patients with somatization disorder. Australian and New Zealand Journal  of Psychiatry, 42(4): 335-341.

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