LA TENDENZA A PATOLOGIZZARE L’ORIENTAMENTO SESSUALE/ROMANTICO DIVERSO DA QUELLO ETERONORMATO: UN’OVERVIEW NELLA PROFESSIONE PSICOLOGICA - DONNEXSTRADA
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LA TENDENZA A PATOLOGIZZARE L’ORIENTAMENTO SESSUALE/ROMANTICO DIVERSO DA QUELLO ETERONORMATO: UN’OVERVIEW NELLA PROFESSIONE PSICOLOGICA

L’omosessualità è stata depennata dall’elenco delle malattie mentali il 17 maggio 1990, cosicché nella quarta edizione del DSM qualsiasi riferimento tra le categorie diagnostiche non compariva più.
Della bisessualità non si fa parola, accorpandola per intuito all’omosessualità.
L’asessualità è stata depatologizzata dal DSM soltanto nell’ultima edizione del 2013.

*Per dubbi sul significato dei termini utilizzati si veda il glossario a fine articolo

A fronte di ciò, qual è l’atteggiamento delle professioni psicologiche nei confronti delle persone Lesbiche, Gay, Bisessuali e Asessuali?

La letteratura -e l’esperienza per chi si rivede in un orientamento non etero- ci dice che non è raro che chi si occupi di salute mentale, guardi all’omosessualità, alla bisessualità e all’asessualità, con un bias. Spesso si tende a ricercare la causa dell’orientamento sessuale/romantico non etero, attribuendola al risultato di un trauma passato: una relazione con un genitore non soddisfacente, una situazione sociale difficile, etc.

Uno studio condotto negli Stati Uniti nel 2005, ha indagato i bias dellǝ terapeutǝ sull’orientamento sessuale non etero, mostrando che lǝ pazientǝ LGB (Lesbiche, Gay, Bisessuali), venivano valutatǝ più gravemente rispetto a quellǝ etero, particolarmente da parte di terapeuti di genere maschile (si veda tra le fonti per approfondimenti anche sul fattore significativo genere del terapeuta).

Quali stereotipi

La situazione non migliora se ci spostiamo nell’Italia del 2018. Infatti, uno studio di Prunas e colleghi che ha preso in esame gli atteggiamenti di terapeuti di genere maschile, nei confronti di pazienti di genere maschile gay ed etero, ha mostrato che gli stereotipi sessuali sugli uomini gay possono influenzare le aspettative sull’efficacia dei trattamenti. Ciò è risultato particolarmente vero quando si trattava di un disturbo sessuale (legato stereotipicamente all’omosessualità maschile) rispetto a un disturbo legato alla rabbia (legato stereotipicamente agli uomini eterosessuali).

In opposizione all’ipersessualità attribuita agli uomini gay, alle donne lesbiche è sempre stata attribuita un’iposessualità. Attribuzione che va indagata criticamente, soprattutto pensando a cosa per noi è sesso e cosa no: in una cultura eterocispatriarcale, infatti, risulta molto importante scardinare il fallocentrismo dalla sessualità.

Anche per le persone bisessuali esistono degli stereotipi specifici. Uno studio, pubblicato nel 2023, ha indagato sulle possibili differenze di atteggiamento da parte di psicoterapeutǝ in base all’orientamento sessuale di pazienti di genere maschile, evidenziando che i pazienti bisessuali venivano valutati come più suscettibili di soffrire di problemi identitari e relazionali (rispetto a quelli omosessuali ed eterosessuali). Il risultato potrebbe essere spiegato dallo stereotipo che vede le persone bisessuali come confuse, immature e volubili.

Rispetto all’asessualità il discorso è più complesso, anche perché, come premesso, è solo dall’ultima edizione del DSM, la quinta, che ne è stata riconosciuta la valenza come orientamento sessuale/romantico. E purtroppo, ancora è diffusa l’idea che l’asessualità rappresenti una condizione medica. Inoltre, affinché l’asessualità non sia considerata sintomo di una patologia, nel DSM-5 rimane necessario che la mancanza di attrazione sessuale non rappresenti un problema per la persona stessa, e che essa si identifichi, esplicitamente, come asessuale. Sebbene possa sembrare un’affermazione necessaria per comprendere l’impatto di alcuni disturbi mentali sulla sfera sessuale della persona, la criticità di questa affermazione sta nel fatto che l’invisibilità dell’asessualità potrebbe rende difficile identificarsi con un termine ancora così poco conosciuto.

Un altro aspetto molto importante da non sottovalutare, è che le persone Lesbiche, Gay, Bisessuali e Asessuali, hanno a loro volta interiorizzato l’eteronormatività. Di conseguenza, potrebbero essere lǝ stessǝ pazientǝ a chiedersi la causa del proprio orientamento sessuale/romantico. Come sottolinea Graglia (libro) “I pazienti eterosessuali abusati non interrogano il loro orientamento sessuale rispetto alla violenza subita”. E io aggiungo che se questo accade per i pazienti non etero, noi psicologǝ abbiamo una responsabilità in questo.

Del resto, nessunǝ in terapia cerca la causa dell’eterosessualità.

 

Il ruolo dellǝ psicologǝ

Dato che, come ampiamente dimostrato dalla letteratura, lǝ psicologǝ e psicoterapeutǝ non sono immuni dai bias tipici della società eterocispatriarcale, risulta imprescindibile operare per cercare di abbattere i propri stereotipi sulla comunità LGBTQIA+ (delle persone transgender si parlerà approfonditamente in un altro articolo specifico per identità di genere).
Il primo modo per farlo è la conoscenza: intesa non solo come aggiornamento continuo, ma anche, in primis, come conoscenza di persone facenti parte della comunità lgbtqia+, non solo in veste di pazienti.

Infine, come sottolineato da Bowers e Bieschke nel 2005, i risultati non sono sempre estendibili a tuttǝ lǝ terapeutǝ. Inoltre, va considerato che nella maggior parte dei casi, sono stati presi in esame psicologi bianchi ed eterosessuali, di genere maschile. A tal proposito, un’importante risorsa può essere rappresentata da psicologǝ appartenenti alla comunità LGBTQIA+ che possono avere un atteggiamento informato dalla propria stessa esperienza come minoranza che subisce continue discriminazioni, emarginazione e oppressione, nella cultura egemone.

 

*GLOSSARIO

Orientamento sessuale: forma di attrazione fisico/sessuale predominante in una persona;
Orientamento romantico: la forma di attrazione affettiva predominante in una persona, che non necessariamente coincide con quella sessuale/fisica;
Eterosessualità: attrazione emozionale e/o sessuale verso persone di genere diverso dal proprio;
Omosessualità: attrazione emozionale e/o sessuale verso persone dello stesso genere;
Bisessualità: attrazione emozionale e/o sessuale verso più di un genere;
Asessualità: attrazione sessuale verso nessun genere;
Aromanticità: attrazione affettiva verso nessun genere;
LGBTQIA+: Lesbiche, Gay, Bisessuali, Transgender, Queer, Intersex, Asessuali/Aromantici, altri orientamenti e identità;
Patriarcato: in termini sociologici è un sistema sociale in cui gli uomini detengono il potere;
Eterocispatriarcato: cultura in cui l’eterosessualità (etero), il rispecchiarsi nel genere assegnato alla nascita (cis), e l’essere di genere maschile, costituiscono il livello più alto della gerarchia sociale, legittimando l’oppressione verso gli altri generi (compreso quello femminile) e altri orientamenti sessuali. In questo tipo di cultura, la matrice comune alle discriminazioni di cui sopra, starebbe nel maschilismo;
Cisgender: di persona che si rispecchia nel genere assegnatole alla nascita;
Transgender: di persona che non si rispecchia nel genere assegnatole alla nascita;
Eteronormatività: modello per cui l’eterosessualità sia la norma da seguire nonché l’unico orientamento sessuale/romantico possibile.

Psicologa, Clizia Mistretta

 

Fonti

American Psychiatric Association, A. P., & American Psychiatric Association. (1994). Diagnostic and statistical manual of mental disorders: DSM-IV (Vol. 4). Washington, DC: American psychiatric association.

Bowers, A., & Bieschke, K. J. (2005). Psychologists’ Clinical Evaluations and Attitudes: An Examination of the Influence of Gender and Sexual Orientation. Professional Psychology: Research and Practice36(1), 97.

Prunas, A., Sacchi, S., & Brambilla, M. (2018). The insidious effects of sexual stereotypes in clinical practice. The Journal of Sex Research55(4-5), 642-653.

Ferster, O., & Zivony, A. (2023). Bisexual stereotypes in clinical evaluation. Psychology of Sexual Orientation and Gender Diversity.

American Psychiatric Association. (2013). Diagnostic and statistical manual of mental disorders: DSM-V (5th ed.). Washington, DC: American psychiatric association.

Graglia M. Psicoterapia e omosessualità. Carocci faber editore, 2009.

https://bisessualitaliani.blogspot.com/2013/09/il-manifesto-bisessuale-del-1990.html

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