Un aiuto concreto per le donne vittime di violenza - DONNEXSTRADA
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Un aiuto concreto per le donne vittime di violenza

IL FONDO DI SOLIDARIETA’ PER IL PATROCINIO LEGALE ALLE DONNE VITTIME DI VIOLENZA E MALTRATTAMENTI ISTITUITO DALLA REGIONE PIEMONTE CON LA LEGGE N. 4/2016

Il Fondo è volto a sostenere le azioni contro atti di violenza e maltrattamenti nei confronti delle donne in sede giudiziaria e nella fase precedente all’avvio delle stesse, compreso l’eventuale ricorso a consulenza in ambito civilistico o consulenza tecnica.

  • CHI PUO’ ACCEDERE AL FONDO:
  1. La donna, di qualsiasi età, che risulta domiciliata in Piemonte ed è stata vittima di reato consumato o tentato in Piemonte;
  2. Il reato dev’essere stato tentano o consumato a far data dal 04 aprile 2008;
  3. Il fatto delittuoso è stato oggetto di denuncia e/o notizia di reato;
  4. Il reato ha connotazioni di violenza o maltrattamenti di genere;
  5. Il reddito della donna non dev’essere superiore a euro 91.950,56=;
  6. L’Avvocato prescelto dev’essere scelto nelle apposite liste di cui all’art. 22 comma 2 della l. r. 4/2016, tenute dal Consiglio dell’Ordine di appartenenza.
  • PER QUALI PROCEDIMENTI SI PUO’ CHIEDERE L’AMMISSIONE AL FONDO
  1. Procedimenti penali originati dalla denuncia di un reato con connotazioni di violenza o maltrattamenti di genere;
  2. Recupero credito derivante dalla condanna nel procedimento penale di cui al punto a);
  3. Procedimento civile connesso ai procedimenti penali di cui al punto a).

In merito al punto c) è importante evidenziare come si considerano connessi tutti quei procedimenti civili in cui la questione giuridica che si vuole portare alla conoscenza del Giudice sia la conseguenza o l’effetto della condotta violenta o maltrattante.

Pertanto rientrano sicuramente le cause di separazione, divorzio, affido di minori e decadenza dalla potestà genitoriale ma anche altre situazioni purchè conseguenza della condotta violenta.

Tale previsione legislativa risulta essere un aiuto molto concreto alle donne vittime di violenza, le quali possono far valere i propri diritti potendo contare sul supporto economico previsto dal fondo.

La donna maltratta, quindi, potrà rivolgersi ad un avvocato per richiedere la separazione dal marito maltrattante senza dover sostenere dei costi.

Si auspica che tale previsione normativa della Regione Piemonte sia al più presto presa da esempio da altre regioni per dare riposte concrete alle donne vittime di violenza e maltrattamenti, che molto spesso non hanno adeguati mezzi economici per far fronte alle spese necessarie per dare impulso ad un’azione legale.

Avv. Tiziana Miccoli

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